OT cybersecurity: quali sono i rischi e le minacce informatiche per gli ambienti Operational Technology
OT e cybersecurity: come proteggere gli ambienti industriali, sempre più connessi? Stabilimenti di produzione, impianti per la fornitura di energia e sistemi di trasporto pubblico, una volta dominati da meccanismi puramente fisici, ora dipendono dalle “tecnologie operative”, meglio conosciute come Operational Technology (OT), interconnesse e intelligenti. Quest’evoluzione ha trasformato gli ambienti OT in campi di battaglia sottoposti a continui cyberattacchi, dove le conseguenze di una violazione possono estendersi ben oltre il furto di dati sensibili. Con l’aumento dei dispositivi connessi, questi sistemi, una volta isolati, sono ora esposti a una gamma di rischi più ampia.
In questo articolo
Industrial cybersecurity: panoramica, figure coinvolte e il punto della situazione in Europa
Nel tessuto imprenditoriale sempre più digitalizzato delle infrastrutture industriali, il confine tra il mondo fisico e quello digitale sta sfumando sempre di più. Un progresso che porta notevoli benefici in termini di efficienza operativa e innovazione tecnologica, ma che introduce inevitabilmente anche complessità senza precedenti nella gestione della sicurezza.
Per fornire un’idea concreta del contesto in cui ci troviamo ad operare, prendiamo in considerazione un attacco al reparto produttivo di una fabbrica di componenti automobilistici: un evento simile potrebbe non solo interrompere la produzione, causando perdite ingenti, ma anche compromettere la sicurezza dei processi di assemblaggio e verifica dei prodotti.
Un sabotaggio mirato potrebbe invece portare a errori di produzione che rischiano di danneggiare gravemente macchinari costosi e, ancora peggio, mettono a rischio la sicurezza dei lavoratori.
Non è più sufficiente reagire agli attacchi man mano che si verificano; le aziende devono anticipare, prepararsi e implementare misure di sicurezza in modo proattivo, per proteggere non solo i loro dati ma anche i loro processi e il loro personale. Approcciare correttamente la cybersecurity industriale richiede un impegno costante per la valutazione dei rischi, l’aggiornamento tecnologico e la formazione dei dipendenti, assicurando che tutte le componenti dell’ecosistema industriale garantiscano una certa resilienza di fronte alle minacce cyber in continua evoluzione.
Rischi e minacce specifiche degli ambienti OT
Nei sistemi Operational Technology (OT), le minacce assumono una dimensione particolarmente critica. In questo periodo storico di transizione, le infrastrutture che controllano direttamente la produzione e gestiscono ambienti operativi in fabbrica, sono spesso dotate di hardware e software che non sono stati progettati per essere connessi ad internet con i criteri di sicurezza che oggi conosciamo.
Questa evoluzione ha esposto i sistemi OT ad una gamma di rischi cyber, precedentemente limitata agli ambienti IT, e ora con proprie specificità legate al mondo industriale:
Aumento della superficie di attacco: con l’integrazione crescente tra IT e OT, la superficie di attacco si espande, incrementando il numero di vettori tramite cui gli attaccanti possono infiltrarsi. Le interconnessioni tra sistemi OT e reti aziendali sono più vaste e offrono nuovi percorsi agli hacker, che spesso sfruttano le vulnerabilità presenti nei dispositivi di rete o nei software meno aggiornati.
Obsolescenza e manutenzione: molti sistemi OT operano su piattaforme che ricevono aggiornamenti poco frequenti e utilizzano software “legacy”, per i quali il supporto è cessato. Difficile quindi implementare patch di sicurezza e aggiornamenti, esponendo i sistemi a vulnerabilità ormai note.
Impatto diretto: a differenza delle violazioni tipiche degli ambienti IT, che spesso hanno il furto di dati come obiettivo, le intrusioni in sistemi OT possono causare danni fisici diretti. Un attacco andato a segno può portare allo stop degli impianti produttivi, causare interruzioni di servizio prolungate o, nel peggiore dei casi, provocare incidenti che impattano sulla sicurezza umana.
Ransomware e blackmail: i ransomware sono diventati una minaccia reale anche per gli ambienti OT. Gli attaccanti non solo cifrano dati critici ma minacciano di interrompere operazioni vitali, costringendo le aziende a pagare riscatti elevati per ripristinare l’accesso e la funzionalità dei loro sistemi.
Sofisticazione degli impianti e informazioni errate: gli attacchi agli ambienti OT possono arrivare ad interferire con le letture dei sensori o inviare istruzioni ai PLC (Programmable Logic Controller). Questo tipo di attacco può avere conseguenze devastanti, compromettendo la qualità della produzione, o peggio, compromettendo la sicurezza dei processi in azienda.
Statistiche e trend europei
Secondo quanto riportato dal report “Threat landscape for industrial automation systems – Statistics for H2 2023” l’ultimo semestre del 2023 ha evidenziato un quadro dove le minacce informatiche continuano ad evolvere rapidamente, in particolare in Europa. I dati rivelano trend preoccupanti e sottolineano l’urgenza di adottare strategie di sicurezza proattive.
Aumento degli attacchi agli Industrial Control System (ICS): in Europa, il 2023 ha registrato il più alto tasso di computer ICS attaccati degli ultimi quattro anni, con una percentuale di attacco del 30.9% nel secondo semestre, spesso correlato a campagne di phishing mirate alle organizzazioni industriali.
Tipologie di minacce: le principali minacce rilevate includono phishing, script dannosi, e attacchi via email. Questi tentativi d’intrusione non solo cercano di rubare credenziali o dati, ma mirano anche a mettere fuori uso i dispositivi industriali tramite l’inserimento di ransomware o altre tipologie di malware.
Nonostante l’Europa registri un numero elevato di attacchi, anche altre zone di mondo strategiche per il comparto produttivo hanno fatto registrare aumenti simili, o addirittura in percentuali maggiori, di attacchi a sistemi ICS. Un indicatore chiaro di un trend globale in crescita e che sottolinea l’urgenza di un approccio globale e condiviso alla sicurezza informatica.
Da qui l’importanza di impostare strategie di cybersecurity adattive che possano tenere il passo con l’evoluzione rapida delle minacce cyber. Per le aziende non è più sufficiente reagire agli attacchi man mano che si verificano, ma diventa essenziale anticiparli e prevenirli tramite strumenti avanzati di sicurezza informatica.
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Migliorare la sicurezza OT con strategie mirate: il ruolo chiave degli EDR
L’adozione di sistemi Endpoint Detection and Response (EDR), può giocare un ruolo importante nel rafforzare la sicurezza dei dispositivi all’interno delle reti OT.
Integrazione degli EDR negli ambienti OT
Gli EDR sono progettati per offrire una visibilità continua e dettagliata su tutte le attività che avvengono nei dispositivi endpoint, permettendo di rilevare, investigare e rispondere a minacce potenziali in tempo reale. Un ruolo particolarmente critico negli ambienti OT, dove il tempo di risposta ad un attacco può fare la differenza tra un fermo temporaneo e un disastro di notevoli proporzioni.
Caratteristiche degli EDR adattati agli OT
Rilevamento avanzato: Gli EDR dedicati agli ambienti OT sono dotati di capacità avanzate di rilevamento che vanno oltre la semplice identificazione dei malware. Sono infatti in grado di riconoscere comportamenti anomali e potenzialmente dannosi, che possono indicare la presenza di attacchi mirati o di manipolazioni non autorizzate dei sistemi di controllo.
Risposta automatica: in risposta all’identificazione di una minaccia, gli EDR possono compiere azioni di mitigazione in automatico, come l’isolamento di un dispositivo infetto per impedire ulteriori danni ad altre parti dell’infrastruttura.
Compatibilità con sistemi legacy: uno dei maggiori vantaggi degli EDR più moderni è la loro capacità di integrarsi con sistemi legacy, che sono molto diffusi negli ambienti OT. Questo permette anche alle infrastrutture più datate di beneficiare di una protezione di sicurezza all’avanguardia.
Le figure chiave coinvolte nell’industrial cybersecurity
Quali sono le figure chiave responsabili di una strategia di cybersecurity nel contesto industriale?
Chief Information Security Officer (CISO)
Il CISO è il responsabile della supervisione della strategia di sicurezza complessiva dell’azienda, inclusa la sicurezza degli ambienti IT e OT. Nei contesti industriali, il CISO deve assicurare che le procedure di cybersecurity siano allineate con gli obiettivi aziendali e le normative in vigore. Nel suo ruolo è prevista anche la comunicazione con il CDA e gli stakeholder per garantire che la sicurezza sia sempre al primo posto.
Industrial Control Systems Security Manager
Questa figura si concentra in modo specifico sulla sicurezza degli ambienti OT, a protezione dei sistemi di controllo industriale come SCADA, PLC e altri dispositivi di automazione. È un manager che deve comprendere profondamente la natura tecnica e operativa di questi sistemi, per sviluppare strategie di difesa che non compromettano l’efficienza operativa.
IT/OT Security Engineer
Gli IT/OT engineer sono responsabili dell’implementazione tecnica delle policy di sicurezza. Lavorano a stretto contatto con sistemi sia IT che OT e sono preposti alla manutenzione di firewall, sistemi di rilevamento di intrusioni, EDR, e altre tecnologie. Sono sempre loro a condurre audit di sicurezza periodici e penetration test per identificare e mitigare le vulnerabilità.
OT Network Administrator
Gli amministratori di reti OT sono specializzati nella gestione delle infrastrutture utilizzate per i sistemi di controllo industriale. Il loro compito è garantire che ci sia una netta distinzione tra rete OT e reti IT, se necessario, e che siano protette da attacchi e da accessi non autorizzati.
Incident Response Team
In aziende particolarmente strutturate è previsto anche un Incident Response Team, che gioca un ruolo fondamentale nell’affrontare le minacce non appena vengono identificate. Negli ambienti OT, il team deve essere particolarmente agile e competente per applicare tecniche specifiche di risposta agli attacchi che possono coinvolgere sia sistemi fisici che digitali.
Compliance Officer
Il Compliance Officer assicura che tutte le pratiche di cybersecurity rispettino le normative governative e di settore. Questa figura è molto richiesta in settori ampiamente regolamentati come quello farmaceutico, energetico o produttivo, dove le violazioni della sicurezza possono avere conseguenze legali e/o finanziarie significative.
L’approccio alla sicurezza industriale richiede un impegno coordinato e un continuo aggiornamento delle competenze e delle tecnologie per rimanere al passo con minacce in rapida evoluzione. La collaborazione tra queste figure è essenziale per una difesa efficace degli ambienti industriali. Una strategia integrata che coinvolga competenze sia IT che OT può migliorare significativamente la capacità di un’azienda di prevenire, rilevare e rispondere agli attacchi, garantendo la business continuity e la sicurezza delle infrastrutture critiche.
L’importanza dello standard IEC 62443
Lo standard IEC 62443 fornisce le linee guida per garantire sicurezza, confidenzialità, disponibilità e integrità dei dati che vengono utilizzati dei sistemi di automazione e controllo industriale. La sua implementazione aiuta le aziende a gestire e mitigare i rischi in modo sistematico, tramite l’indicazione di requisiti specifici per la sicurezza degli impianti industriali.
Un appello alla responsabilità e all’innovazione
La sicurezza degli ambienti OT non è soltanto una mera questione tecnica, ma una sfida culturale che richiede un impegno continuo e una visione lungimirante. La responsabilità di proteggere le infrastrutture vitali dell’azienda dovrebbe essere chiara a tutti i livelli, dall’operatore a bordo macchina al CEO.
Solo attraverso l’innovazione continua e una cultura della sicurezza ben radicata, si può sperare di tenere il passo con le minacce in rapida evoluzione e garantire la resilienza in un mondo sempre più interconnesso e automatizzato.
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