Vulnerability Assessment: che cos’è e perché è fondamentale per la sicurezza informatica

Vulnerability Assessment: che cos’è e perché è fondamentale per la sicurezza informatica

Nel mondo digitale un click può aprire porte o erigere muri. La linea tra sicurezza e vulnerabilità è determinata da un numero molto alto di variabili. Nello stesso istante in cui noi scriviamo, navighiamo e condividiamo informazioni, un cybercriminale, in qualche remoto angolo del globo, potrebbe trovare un varco per infiltrarsi all’interno dell’azienda, con l’obiettivo di accedere al nostro patrimonio digitale.

Eseguire un Vulnerability Assessment non è solo una buona pratica di sicurezza informatica, ma un mezzo di difesa indispensabile per ogni business che attribuisca ai propri dati il valore che meritano.
Con statistiche che parlano chiaro – oltre il 60% delle imprese italiane ha fronteggiato cyber attacchi nel 2023, e un’escalation del 300% nelle violazioni di dati a livello mondiale dal 2020 al 2023 – sottovalutare o improvvisare la gestione della cybersecurity in azienda è un lusso che nessuna azienda può più permettersi.

Il Vulnerability Assessment ricopre un ruolo fondamentale per la business continuity e analizzando le sue caratteristiche, e quelle del Penetration Test, scopriremo perché è una garanzia per la continuità operativa in azienda.

Differenze tra Vulnerability Assessment e Penetration Test: due azioni complementari

Vulnerability Assessment e Penetration Test sono termini con importanza strategica per la cybersecurity. Sorelle nella sicurezza, ma non gemelle, queste pratiche tracciano il confine tra conoscere i propri nemici e saperli combattere. Sia il Vulnerability Assessment che il Penetration Test sono essenziali per una strategia di sicurezza informatica articolata, ma perseguono scopi distinti e offrono analisi complementari per l’azienda.

Definizione di Vulnerability Assessment e Penetration Test

Vulnerability Assessment: alla ricerca dell’invisibile. Immaginatevi un ispettore che, con occhio critico e meticoloso, percorra ogni centimetro di un edificio alla ricerca di crepe, difetti strutturali e finestre che non chiudono bene. In ambito informatico, il Vulnerability Assessment agisce con la stessa precisione. Armato di strumenti all’avanguardia e di una conoscenza approfondita del terreno, scandaglia le reti aziendali, i sistemi e le applicazioni alla ricerca di vulnerabilità – quelle crepe nel muro digitale attraverso cui gli aggressori potrebbero introdursi. L’obiettivo? Catalogare, valutare e proporre azioni concrete per eliminare ogni punto debole.

Un Vulnerability Assessment si concentra quindi sull’identificazione e catalogazione delle vulnerabilità presenti in un sistema o una rete. Questo processo, analogo a un esame diagnostico completo, cerca di scoprire ogni possibile punto debole, fornendo un elenco esauriente di potenziali falle di sicurezza.

Penetration Test: se il Vulnerability Assessment si concentra sul trovare le falle, il Penetration Test – o Pen Test, per gli addetti ai lavori – mette alla prova la resistenza dell’edificio. È il test finale, l’assalto pianificato che simula un attacco hacker in tutta sicurezza. Il Pen Test non si limita a elencare le potenziali minacce, ma le sfrutta in manovre offensive calibrate per valutare quanto effettivamente l’infrastruttura possa resistere sotto pressione. Un vero e proprio esame di maturità per le difese aziendali.

A differenza del Vulnerability Assessment, il Penetration Test agisce sulle informazioni raccolte per sfruttare attivamente le vulnerabilità identificate, simulando un attacco in condizioni controllate. Questo test valuta la resilienza effettiva del sistema contro un tentativo di intrusione.

Una complementarità essenziale, dunque, ma con ruoli e obiettivi distinti. Il primo cataloga e consiglia; il secondo attacca per difendere.

Vulnerability Assessment: che cos’è e perché è fondamentale per la sicurezza informatica

I benefici del Vulnerability Assessment

Nella cybersecurity la posta in gioco è alta e il Vulnerability Assessment si rivela un asso nella manica per ogni azienda che voglia assicurarsi di essere sempre un passo avanti rispetto a suoi avversari, in questo caso invisibili. Non è semplicemente uno strumento di difesa; è una strategia proattiva per costruire un avamposto digitale inespugnabile.

Illuminare gli angoli bui: la forza più evidente di un Vulnerability Assessment è nella sua capacità di proiettare la luce sulle ombre. Il VA Identifica le vulnerabilità non ancora note a chi gestisce la cybersecurity in azienda, quelle che, senza un esame approfondito, rimarrebbero nascoste fino al momento meno opportuno. Quanto conosci la tua infrastruttura IT? Puoi essere certo che non ci siano varchi nascosti per gli attaccanti?

Assegnazione di priorità per le risorse: ogni azienda ha dei limiti nelle risorse da dedicare alla cybersecurity. Il Vulnerability Assessment aiuta a stabilire priorità chiare, indicando quali vulnerabilità richiedono un intervento immediato e quali possono attendere. È una bussola per la gestione del rischio e assicura che ogni euro investito contribuisca al meglio a fortificare l’infrastruttura digitale.

Conformità normativa: Il Vulnerability Assessment guida l’azienda verso una maggior sicurezza e di conseguenza verso il raggiungimento dei requisiti per la conformità normativa, a seconda del settore di appartenenza. Prendendo come riferimento il settore manifatturiero, l’integrazione crescente della tecnologia nell’Industria 4.0 porta con sé una maggiore esposizione ai rischi informatici.

La normativa ISO/IEC 27001, ad esempio, è uno standard internazionale che specifica i requisiti per un sistema di gestione della sicurezza delle informazioni (ISMS), un Vulnerability Assessment aiuta a garantire che la sicurezza in azienda sia all’altezza degli standard richiesti, identificando e mitigando vulnerabilità che potrebbero compromettere non solo i dati, ma anche la continuità operativa di impianti e macchinari connessi.

In ambito finanziario invece, in particolare per le imprese che gestiscono i dati delle carte di credito, il PCI DSS (Payment Card Industry Data Security Standard) impone un rigido insieme di standard di sicurezza per la protezione contro le frodi e le violazioni dei dati.
Per queste aziende, il Vulnerability Assessment non è solo fortemente raccomandato, ma diventa una necessità periodica per assicurare la compliance normativa e identificare i punti deboli che potrebbero essere sfruttati dai malintenzionati per accedere a dati finanziari sensibili.

Integrare il Vulnerability Assessment nella propria strategia di cybersecurity diventa così essenziale, non solo per raggiungere la conformità normativa ma anche come azione di difesa proattiva.

Cultura della sicurezza informatica: ultimo, ma non meno importante, il processo stesso di effettuare regolarmente un Vulnerability Assessment alimenta e rafforza una cultura aziendale votata alla sicurezza. Trasforma la cybersecurity da concetto astratto a pratica quotidiana, coinvolgendo i team e i singoli in un impegno costante verso la protezione dei dati aziendali, grazie alla conoscenza e agli strumenti per anticipare e neutralizzare le minacce prima che si trasformino in incidenti seri.

Vuoi capire quali potrebbero essere i benefici maggiori di un VA per la tua azienda?

Guida operativa per aumentare la sicurezza tramite un VA

Definire gli obiettivi da raggiungere: il Vulnerability Assessment inizia stabilendo obiettivi e identificando gli asset fondamentali per la sicurezza in azienda. Si imposta la destinazione del viaggio, dirigendosi in una direzione precisa per le azioni successive.

Selezionare gli strumenti adeguati: ogni soluzione, commerciale o open source, va selezionata in base alle necessità specifiche dell’azienda e agli obiettivi di sicurezza prefissati, garantendo il giusto equilibrio tra flessibilità ed efficacia.

Avvio della scansione: la fase di scansione è il momento in cui si esplora attivamente l’ambiente alla ricerca di vulnerabilità. Questa fase deve essere condotta con attenzione, mirando a una copertura completa degli asset designati e senza causare interruzioni all’azienda.

Analisi dei risultati: una volta raccolti i dati, è fondamentale valutarli attentamente per separare le effettive vulnerabilità dai falsi positivi, classificandoli secondo la loro gravità. Questo permette di identificare su quali punti deboli è necessario intervenire subito e quali possono essere affrontati successivamente.

Attuare le misure di mitigazione: una volta stabilite le priorità, si procede alla mitigazione delle vulnerabilità identificate. Questa fase può spaziare dall’applicazione di patch alla riconfigurazione dei sistemi, con l’obiettivo finale di minimizzare i rischi e consolidare le difese aziendali.

Documentare il processo: documentare dettagliatamente l’intero processo, dai risultati ottenuti alle azioni di mitigazione adottate, è essenziale. Il report finale non serve solo per gli audit interni ma anche come risorsa preziosa per orientare i futuri Vulnerability Assessment.

Pianificare i “next step”: in un’ottica di Continuous Vulnerability Management è fondamentale programmare regolarmente nuovi Vulnerability Assessment. Quest’approccio permette di mantenere una postura di sicurezza adeguata, adattandosi alle nuove minacce e alle evoluzioni tecnologiche.

Vulnerability Assessment: come procedere nella mappatura delle minacce

Un Vulnerability Assessment dovrebbe idealmente precedere un Penetration Test. Dopo aver identificato le vulnerabilità, il Penetration Test verifica la solidità delle misure di sicurezza esistenti e l’efficacia delle correzioni applicate. Insieme, questi processi forniscono un quadro dettagliato della postura di sicurezza di un’azienda, permettendo di pianificare interventi mirati e miglioramenti continui.

Il Vulnerability Assessment è consigliato come azione regolare e programmata per mantenere una consapevolezza continua delle vulnerabilità emergenti, mentre i Penetration Test sono tipicamente condotti in seguito a significativi cambiamenti nell’infrastruttura IT o in risposta a incidenti di sicurezza. Entrambi sono strumenti fondamentali in un approccio multistrato alla sicurezza, ognuno con il suo ruolo specifico nel rafforzare e testare le difese.

Con quale frequenza eseguire un Vulnerability Assessment

La frequenza con cui un’azienda dovrebbe eseguire un Vulnerability Assessment dipende da vari fattori, tra cui l’ambiente operativo, le normative di settore e le modifiche all’infrastruttura IT. In linea generale, si raccomanda di eseguirlo almeno una volta all’anno ma per aziende operanti in settori altamente regolamentati e che gestiscono dati sensibili, può essere necessario eseguire questi controlli più frequentemente, anche trimestralmente o immediatamente dopo implementazioni significative ai sistemi esistenti.

Le minacce sono sempre più complesse

Il Vulnerability Statistics Report 2023 delinea un quadro con sfide in continuo cambiamento per aziende di ogni dimensione. Un dato sorprendente riguarda la profondità delle vulnerabilità: le minacce di gravità elevata, una volta superato il primo livello di difesa, aprono immediatamente le porte a incursioni ransomware devastanti, mettendo a nudo la fragilità delle reti interne e in serio pericolo l’azienda.

La sfida è nel tempo di risposta: il parametro MTTR

Il Mean Time to Remediate (MTTR) delle vulnerabilità evidenzia che le aziende stanno lottando per tenere il passo con le minacce in evoluzione. Dal report emerge che in media le aziende impiegano 73,9 giorni per mitigare i rischi critici per le applicazioni web/API, e 57,8 giorni a livello di host/dispositivo, un dato che pone interrogativi seri sulla prontezza operativa contro gli attacchi informatici. Se il settore finanziario e assicurativo spicca per efficienza con un MTTR di soli 47 giorni, nella pubblica amministrazione il ritardo è evidente, con una media di 89 giorni necessari per la risoluzione delle criticità.

Quali sono le vulnerabilità più sfruttate

Interessante, infine, l’analisi delle vulnerabilità più sfruttate, elencate all’interno del KEV (Known Exploited Vulnerabilities Catalog) redatto da CISA (Cybersecurity and Infrastructure Security Agency). Le lacune nei sistemi Windows emergono come i bersagli privilegiati, offrendo agli attaccanti le chiavi d’accesso per ottenere il controllo delle reti, sia pubbliche che private. Un monito per le aziende, chiamate a non sottovalutare le indicazioni del catalogo KEV e a intervenire con decisione per sigillare queste falle prima che possano trasformarsi in vere e proprie brecce.

I dati del CLUSIT e la simulazione di uno scenario tipico

Secondo il Rapporto CLUSIT 2024, l’Italia ha registrato un incremento del 65% degli incidenti informatici e il settore manifatturiero è tra quelli più colpiti. Il trend riflette una realtà in cui gli attacchi gravi a livello globale sono aumentati dell’11%, uno scenario che richiede azioni immediate e concrete. L’analisi del CLUSIT sottolinea inoltre che, nel 2023, oltre l’81% degli attacchi rilevati sono stati classificati come “critici” o “gravi”, una percentuale inquietante che evidenzia l’urgente necessità di rafforzare le difese.

Perchè un’azienda italiana operante nel settore manifatturiero dovrebbe affidarsi ad un VA per affrontare il rischio crescente di attacchi informatici?

Poniamo il caso che un’azienda, spinta da questi dati allarmanti, intraprenda un Vulnerability Assessment approfondito, per identificare e mitigare le vulnerabilità prima che possano essere sfruttate.
Dopo aver identificato diverse vulnerabilità critiche, tra cui software non aggiornati e configurazioni di sistema non ottimali, l’azienda introduce misure di mitigazione efficaci, allineandosi proprio con le raccomandazioni del CLUSIT, che ricorda l’importanza della prevenzione e della protezione proattiva in un’era di “guerra cibernetica diffusa”.
A seguito dell’implementazione del Vulnerability Assessment e delle relative azioni di mitigazione, l’azienda non solo otterrà una riduzione significativa degli incident ma aumenterà l’affidabilità percepita dai clienti rafforzandone la competitività sul mercato.

Vulnerability Assessment come motore di innovazione

Ogni professionista IT ha il potere di influenzare la direzione della sicurezza informatica all’interno della propria azienda. Adottando e promuovendo un Vulnerability Assessment si pongono le basi per una cybersecurity migliore anche in futuro.
Possiamo però considerare il Vulnerability Assessment anche come un motore d’innovazione. Identificando proattivamente le debolezze, le aziende possono adottare nuove tecnologie con maggiore sicurezza, rimanendo competitive nel loro settore. Una misura difensiva, quindi, ma anche un trampolino di lancio verso l’adozione di soluzioni all’avanguardia in totale sicurezza.
L’invito per i professionisti dell’IT è quindi ad agire ora: integrare il Vulnerability Assessment nelle loro best practice di sicurezza, adottare un approccio metodico alla gestione delle vulnerabilità e prendere decisioni basate su dati reali consente di proteggere più efficacemente l’azienda.

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