Come l’intelligenza artificiale sta trasformando il ruolo del CISO nelle imprese
Le sfide in ambito cybersecurity sono sempre più complesse e se l’evoluzione delle minacce informatiche richiede una risposta veloce, l’innovazione portata dagli strumenti che sfruttano l’intelligenza artificiale può rivelarsi molto efficace.
Per i CISO propositivi e ricettivi alle novità, l’AI rappresenta non solo uno strumento, ma un catalizzatore per una trasformazione più ampia. Investire nell’AI e nelle competenze necessarie per gestirla può portare le medie imprese a nuovi livelli di efficienza e sicurezza, preparandole ad affrontare le sfide future, soprattutto nel digitale.
L’Intelligenza Artificiale (AI) può essere un alleato strategico per i Chief Information Security Officer (CISO)? Come sta cambiando il ruolo del CISO con l’avvento dell’AI? Quali sono le competenze necessarie per l’adozione dell’intelligenza artificiale nelle aziende? Nel nostro articolo proviamo a dare alcune risposte per capire le soluzioni a disposizione dei responsabili della sicurezza informatica delle aziende italiane.
In questo articolo
AI e CISO: da tecnologia emergente a strumento strategico
L’adozione dell’AI nelle aziende non è più una questione di “se”, ma di “quando” e “come”.
Secondo un recente articolo del Sole 24 Ore, l’AI sta diventando un elemento strategico per la gestione aziendale, offrendo da un lato vantaggi competitivi significativi e aprendo dall’altro nuovi scenari in cui codici tecnici, standard formali (l’ISO/IEC 42001:2023), processi e procedure (la UNI CEI EN ISO/IEC 23894:2024) determinano le modalità di gestione responsabile ed etica dell’intelligenza artificiale. Oltre alla creazione di policy per la gestione dell’AI, le aziende possono dotarsi anche di sistemi di certificazione aziendale.
Per i CISO, integrare soluzioni di AI nei processi di sicurezza significa migliorare il rilevamento delle minacce, automatizzare le risposte agli incident e analizzare grandi volumi di dati in tempo reale.
Quali sono le competenze e gli step necessari per questa evoluzione?
Le nuove responsabilità per i CISO e le soft skill necessarie
Con l’introduzione dell’AI, i CISO dovranno comprendere come le tecnologie a disposizione possono influenzare l’intera struttura organizzativa. L’evoluzione del ruolo del CISO richiede quindi:
- Comprensione approfondita dell’AI: non basta conoscere le basi, i CISO devono essere in grado di valutare criticamente le soluzioni di AI, comprendendone i limiti e le potenzialità.
- Collaborazione interdisciplinare: lavorare a stretto contatto con data scientist e altri esperti tecnologici diventerà fondamentale per sviluppare strategie di sicurezza efficaci.
- Gestione dei rischi associati all’AI: come evidenziato da Agenda Digitale 360, c’è una certa diffidenza dei CISO verso l’AI, legata ai rischi e alle incertezze dell’adozione di nuove tecnologie. Sarà comunque compito loro valutare e mitigare questi rischi, acquisendo consapevolezza di come l’intelligenza artificiale impatta sui processi.
Non sono solo le competenze tecniche a poter fare la differenza ma anche e soprattutto le soft skill, sempre più importanti in molti ruoli aziendali e nondimeno per i responsabili della sicurezza informatica ai tempi dell’AI. Tra queste:
- Adattabilità: capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti tecnologici e normativi.
- Pensiero critico: analisi critica delle informazioni e delle soluzioni proposte dall’AI.
- Comunicazione efficace: saper comunicare con chiarezza le strategie di sicurezza agli stakeholder aziendali.
- Gestione del tempo e task management: saper delegare e sfruttare le tecnologie per migliorare la produttività, sia personale che del team.
Strategie efficaci per l’adozione dell’AI in azienda
Cosa può fare oggi un responsabile cybersecurity per integrare con successo l’AI in azienda? Alcune indicazioni per partire:
- Valutare le esigenze specifiche dell’azienda: non tutte le soluzioni di AI sono adatte a ogni contesto. È importante identificare le aree critiche in cui l’AI può offrire il massimo valore.
- Integrare gradualmente l’AI tramite progetti pilota: avviare progetti pilota per testare l’efficacia delle soluzioni di AI in un ambiente controllato, apportando eventuali adattamenti prima di una implementazione su larga scala.
- Gestire i dati: assicurarsi che i dati aziendali siano di alta qualità e adeguatamente preparati per l’addestramento degli algoritmi di AI, rispettando le normative sulla privacy e sulla data protection.
Le sfide e le barriere più comuni da affrontare in azienda nell’Adozione dell’AI
L’adozione dell’Intelligenza Artificiale rappresenta una grande opportunità per le imprese, ma non è priva di ostacoli e si tratta di una sfida complessa. Tra le difficoltà più comuni emergono le limitazioni dovute al budget, la mancanza di competenze interne specifiche e la resistenza al cambiamento all’interno delle aziende.
Gestire il budget
Per molte PMI, l’investimento in tecnologie avanzate come l’AI può sembrare un obiettivo difficile da raggiungere a causa delle risorse finanziarie limitate. Come è possibile procedere?
Prioritizzazione strategica degli investimenti: identificare le aree di sicurezza informatica dove l’AI può offrire il massimo beneficio. Questo significa concentrarsi su progetti che non solo migliorano le difese informatiche, ma che offrono anche un alto ritorno sull’investimento (ROI). Ad esempio, l’implementazione di sistemi di AI per il rilevamento delle minacce può ridurre significativamente i costi associati alle violazioni dei dati, spesso notevolmente superiori.
Adozione di soluzioni scalabili e modulari: optare per tecnologie di intelligenza artificiale che permettono un’implementazione graduale consente di distribuire i costi nel tempo. Le soluzioni modulari possono essere integrate passo dopo passo, adattandosi alle esigenze in continua evoluzione dell’azienda senza richiedere un investimento iniziale troppo importante.
Incentivi e finanziamenti esterni: esistono fondi europei e incentivi fiscali dedicati a supportare l’innovazione tecnologica nelle imprese, che possano alleviare l’onere finanziario dell’adozione dell’AI.
Aumentare le competenze interne
Nonostante nell’ultimo periodo siano sempre più numerosi i corsi e le posizioni aperte nelle aziende che richiedono competenze in questo ambito, la mancanza di personale qualificato in materia di AI e machine learning è ancora un gap da colmare. Per le aziende e i CISO è possibile:
- Investire nella formazione interna: promuovere la crescita professionale del personale esistente attraverso corsi di formazione, workshop e certificazioni specifiche. Questo non solo sviluppa le competenze necessarie, ma aumenta anche la motivazione e la fidelizzazione di dipendenti e collaboratori.
- Collaborare con istituzioni accademiche e centri di ricerca: stabilire partnership con università e centri di ricerca può offrire sia l’accesso a conoscenze all’avanguardia che contatti con talenti emergenti, ad esempio tramite stage, progetti di ricerca congiunti e programmi di formazione personalizzati.
- Assumere figure specializzate: valutare l’inserimento di nuovi professionisti con competenze specifiche in IA. Questo può avvenire attraverso assunzioni dirette, contratti a progetto o consulenze esterne. L’importante è integrare queste figure in modo che possano trasferire conoscenze al team esistente.
Resistenza al cambiamento
L’introduzione dell’AI può generare diffidenza all’interno delle aziende tra i dipendenti, spesso legata alla paura di essere sostituiti o alla complessità delle nuove tecnologie. Per superare questa resistenza, i CISO devono adottare un approccio inclusivo e comunicativo.
Elaborazione di una roadmap dettagliata: pianificare l’implementazione dell’AI attraverso un percorso ben definito. Questo include la definizione di obiettivi chiari, tappe intermedie e metriche per misurare i progressi. Una roadmap dettagliata aiuta a mantenere il focus e a gestire le aspettative degli stakeholder, un monitoraggio continuo consente di apportare miglioramenti iterativi e di massimizzare il valore dell’investimento.
Comunicazione chiara e trasparente: informare il personale sui motivi dell’adozione dell’AI, sottolineando come questa tecnologia potrà supportare e non sostituire le attività umane. Evidenziare i benefici operativi e come l’AI possa alleviare il carico di lavoro, permettendo alle persone di concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto.
Coinvolgimento attivo dei dipendenti: includere il proprio team nei processi decisionali e nelle fasi di implementazione. Raccogliere feedback e suggerimenti può favorire un senso di partecipazione e appartenenza, riducendo le resistenze.
Programmi di formazione a favore del cambiamento: organizzare sessioni formative non solo sulle nuove tecnologie, ma anche sul change management, per sviluppare una cultura aziendale aperta all’innovazione, fornendo gli strumenti per affrontare le novità con un atteggiamento positivo e proattivo.
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