Security assessment: guida alla valutazione dei rischi informatici

Security assessment: guida alla valutazione dei rischi informatici

Il Security Assessment è una valutazione strutturata del livello di sicurezza informatica di un’azienda. Si tratta di un processo metodico che consente di identificare le vulnerabilità presenti nei sistemi, nei processi e nelle infrastrutture IT, valutandone l’esposizione al rischio rispetto a minacce interne ed esterne.

La valutazione dei rischi informatici come strumento preventivo

Questa attività rappresenta uno strumento preventivo all’interno di una strategia di cybersecurity, in quanto permette di:

  • mappare i punti deboli dell’architettura informativa aziendale
  • analizzare la coerenza e l’efficacia delle misure di protezione adottate
  • individuare e implementare interventi mirati per rafforzare la resilienza

L’obiettivo finale è ridurre la superficie di attacco, incrementare il livello di protezione dei dati e delle risorse critiche e garantire la business continuity anche in contesti ad alta esposizione alle minacce.

Perché valutare la rete aziendale con un Security Assessment

Security Assessment o Vulnerability Assessment?

Il Security Assessment è uno strumento indispensabile per garantire la protezione dei sistemi aziendali. La pressione sul time-to-market ha ridotto drasticamente i tempi di validazione di applicazioni, processi e infrastrutture, generando un aumento significativo delle vulnerabilità. Allo stesso tempo, il valore dei dati è cresciuto esponenzialmente, spingendo i threat actor a utilizzare tecniche di attacco sempre più sofisticate, anche con l’aiuto dell’AI.
In ambito IT, la diffusione di architetture ibride e ambienti distribuiti ha reso più difficile individuare debolezze strutturali, configurazioni errate e falle di sicurezza che possono avere impatti operativi, economici e reputazionali.

Quali sono le differenze tra Security Assessment e Vulnerability Assessment

Il primo ha un approccio più strategico: valuta l’intera superficie di rischio, considera aspetti organizzativi e tecnologici, identifica requisiti di sicurezza specifici per il business e propone azioni correttive e compensative.

Il Vulnerability Assessment, invece, è un’attività più tecnica e circoscritta: tramite software automatici, individua vulnerabilità note all’interno dei sistemi IT, ma non prende in considerazione i processi, la resilienza infrastrutturale, il fattore umano o la capacità di risposta agli incident.

Per molte aziende, in particolare nel settore manifatturiero, le vulnerabilità sono già note ma difficili da mitigare a causa di vincoli produttivi o criticità operative. In questi casi, il Security Assessment offre un valore aggiunto concreto: consente di progettare misure compensative, definire policy mirate, introdurre controlli organizzativi e pianificare l’introduzione di tecnologie abilitanti, senza compromettere la continuità dei processi core.

Tutti i vantaggi di un security assessment

Quali sono i principali vantaggi di eseguire un Security Assessment?

Proteggere i dati aziendali e quelli sensibili

Uno dei principali obiettivi del Security Assessment è la tutela dei dati. In settori a criticità alta come quello sanitario, finanziario o legale, la protezione delle informazioni è strettamente connessa alla fiducia degli utenti e alla compliance normativa. L’assessment consente di identificare eventuali falle nei controlli di accesso, nella crittografia o nella segmentazione della rete, agendo in ottica preventiva contro possibili esfiltrazioni o data breach.

Definire un piano efficace per la continuità operativa e il backup

Attraverso l’analisi dei rischi e la classificazione degli asset critici, il Security Assessment permette di sviluppare un piano di disaster recovery mirato. Sapere quali sistemi e dati devono essere ripristinati per primi in caso di attacco è fondamentale per ridurre al minimo l’impatto operativo. Inoltre, la valutazione facilita l’implementazione di backup strategici, automatizzati e testati, allineati con le priorità aziendali.

Identificare vulnerabilità e minacce interne ed esterne

Il Security Assessment analizza le vulnerabilità presenti nei sistemi informativi, nei dispositivi endpoint, nelle configurazioni di rete e nelle applicazioni. Questo processo consente di valutare il livello di rischio associato a ciascuna debolezza, fornendo un quadro chiaro su cui basare l’implementazione di contromisure mirate, evitando soluzioni generiche o inefficaci.

Verificare la conformità ai principali standard di sicurezza

Sono molte le normative e le certificazioni internazionali, come ISO/IEC 27001, NIS2 e GDPR, che impongono l’adozione di pratiche sistematiche per la gestione del rischio. Il Security Assessment diventa quindi uno strumento operativo per la compliance, documentando le azioni intraprese e supportando l’azienda in fase di audit o ispezione.

Ottimizzare gli investimenti in cybersecurity

Uno degli errori più comuni nella gestione della sicurezza è allocare risorse senza una reale priorità tecnica. Il Security Assessment aiuta a indirizzare in modo più efficace gli investimenti IT, fornendo una fotografia chiara delle aree critiche. In questo modo, è possibile evitare sprechi su soluzioni ridondanti o inefficaci e concentrare il budget su interventi ad alto impatto, come la segmentazione di rete, il rafforzamento dei controlli d’accesso o la protezione degli endpoint.

Misurare il livello di maturità della sicurezza informatica in azienda

Un Security Assessment ben strutturato consente di valutare il livello di maturità della postura di sicurezza dell’azienda rispetto a framework internazionali (NIST, CIS Controls, ISO 27001). Questo permette non solo di avere una baseline oggettiva, ma anche di monitorare i miglioramenti nel tempo, definire roadmap di crescita e dimostrare l’impegno dell’azienda verso una cybersecurity continua e sostenibile.

Supportare le decisioni strategiche di IT governance

Il Security Assessment fornisce dati oggettivi sulla sicurezza aziendale, che possono essere integrati nei processi di governance IT. I risultati aiutano i decisori a definire priorità progettuali, valutare l’adozione di nuove tecnologie (es. cloud, AI, OT) e strutturare piani di investimento coerenti con la strategia aziendale e il livello di rischio accettabile.

Facilitare l’integrazione della sicurezza nei progetti di digital transformation

Ogni iniziativa di digitalizzazione, migrazione al cloud o adozione di nuovi strumenti collaborativi comporta nuove superfici di attacco. Il Security Assessment è fondamentale per integrare la sicurezza fin dalle prime fasi dei progetti IT (“security by design”), evitando di intervenire a posteriori con correzioni costose o inefficaci.

Dimostrare accountability verso clienti, stakeholder e auditor

Essere in grado di documentare un approccio proattivo alla cybersecurity è oggi anche una leva competitiva. Un Security Assessment strutturato e replicabile consente all’azienda di dimostrare responsabilità e trasparenza verso clienti, partner, assicurazioni e organi di valutazione e vigilanza, rafforzando la reputazione e facilitando audit, gare pubbliche o partnership internazionali.

Security Assessment

Quali rischi corre un’azienda che non esegue un Security Assessment?

Ignorare la valutazione periodica della sicurezza informatica può esporre le aziende a conseguenze gravi e strutturali, che vanno ben oltre la perdita temporanea di dati. Senza un Security Assessment, le aziende operano in una condizione di cieca esposizione al rischio, rendendosi vulnerabili a minacce che possono compromettere operatività, patrimonio informativo, reputazione e conformità normativa.

Danni economici diretti e indiretti

In caso di violazione, le aziende si trovano a sostenere costi elevati legati a:

  • interruzione dei servizi e fermo operativo (downtime)
  • attività di incident response e ripristino dei sistemi
  • consulenze forensi e legali
    perdita di opportunità commerciali

Secondo l’ultimo Data Breach Report di un colosso dell’informatica, il costo medio di un data breach ha superato i 4,35 milioni di dollari, con un tempo medio di 277 giorni per identificare e contenere l’incidente. Questo tempo di reazione così esteso è spesso causato dall’assenza di un’analisi preventiva delle vulnerabilità.

Sanzioni legali e mancata compliance

Un’azienda che non può dimostrare di aver adottato misure adeguate per proteggere i dati dei propri clienti o stakeholder può essere ritenuta responsabile in sede civile e penale. Le normative come GDPR, NIS2 o PCI DSS (Payment Card Industry Data Security Standard) impongono obblighi stringenti in termini di gestione del rischio e tracciabilità delle azioni preventive. La mancata esecuzione di un Security Assessment può essere interpretata come negligenza operativa, esponendo l’azienda anche dal punto di vista legale in caso di controversie.

Perdita di reputazione e fiducia del mercato

Quando pensiamo ad un attacco informatico spesso pensiamo ad un danno all’infrastruttura o all’impossibilità di utilizzare device e software. In realtà spesso succede di danneggiare in modo irreversibile la nostra reputazione, la fiducia di clienti, partner e investitori. La perdita di credibilità, amplificata da media e social, può portare a:

  • abbandono dei clienti storici
  • crollo di nuove opportunità commerciali
  • esclusione da gare e collaborazioni con soggetti pubblici o regolamentati

Oggi la reputazione digitale è un asset di valore, e proteggerla è una responsabilità diretta delle funzioni IT e di governance.

Il confronto costi-benefici

I costi di un Security Assessment sono notevolmente inferiori rispetto alle perdite potenziali derivanti da una violazione. L’investimento iniziale varia in funzione di:

  • complessità dell’infrastruttura IT
  • numero di dipendenti
  • perimetro da valutare (on-premise, cloud, OT, ecc.)

Anche nel caso di una PMI, l’analisi dei costi-benefici dimostra che l’esecuzione regolare di assessment consente un ritorno tangibile nel breve termine e una riduzione sostanziale dell’esposizione nel lungo periodo.

Quali valutazioni si effettuano con un Security Assessment?

Un Security Assessment ben progettato analizza in modo sistematico le aree critiche dell’infrastruttura IT, evidenziando vulnerabilità tecniche, debolezze procedurali e carenze organizzative che potrebbero essere sfruttate da attori malevoli — interni o esterni.
Le valutazioni possono includere diversi livelli di profondità e ambiti di analisi, a seconda del perimetro definito e degli obiettivi dell’organizzazione.
Ecco le principali aree coperte:

Valutazione della sicurezza dell’infrastruttura IT

Questa fase analizza lo stato di sicurezza dell’intera architettura IT, includendo:

  • dispositivi di rete (switch, router, firewall)
  • segmentazione e architettura logica
  • configurazioni di accesso remoto
  • sicurezza dei data center fisici e virtuali

Solitamente si verifica poi l’adozione di VPN sicure (es. IPSec, SSL), l’uso di crittografia end-to-end per i dati in transito e a riposo, e l’efficacia dei meccanismi di autenticazione e autorizzazione.

Valutazione della sicurezza applicativa

L’assessment esamina le applicazioni on-premise e in cloud, valutando:

  • il rispetto del principio del privilegio minimo
  • la presenza di controlli su accessi amministrativi e privilegi elevati
  • la gestione delle sessioni e dei dati sensibili
  • il grado di esposizione verso l’esterno

In questa fase è fondamentale verificare la segmentazione della rete applicativa, assicurando che sistemi critici (es. server contabili, sistemi ERP, CRM) siano isolati rispetto al traffico di rete generale, e protetti da firewall, IDS/IPS e regole di access control granulari.

Valutazione delle minacce interne

Il rischio interno (insider threat) è spesso sottovalutato, ma rappresenta una delle principali fonti di compromissione. Il Security Assessment valuta:

  • comportamenti a rischio da parte dei dipendenti (es. uso di password deboli o condivise)
  • presenza di software non autorizzati o non aggiornati
  • utilizzo di dispositivi personali (BYOD) non gestiti
  • obsolescenza hardware e software incompatibile con le policy di sicurezza

Molti incidenti interni sono non intenzionali, derivano cioè da negligenza o mancanza di awareness — e quindi vanno affrontati anche con azioni correttive di tipo formativo.

Mappatura delle superfici di attacco e delle vulnerabilità

Il Security Assessment comprende anche una mappatura della rete e dei suoi asset digitali, con l’obiettivo di:

  • identificare i punti di esposizione al rischio (attack surface)
  • evidenziare asset critici non protetti o non monitorati
  • individuare vulnerabilità note (CVE) non ancora risolte
  • assegnare priorità alle contromisure sulla base del livello di rischio

Spesso questo include anche scansioni automatizzate combinate a test manuali su segmenti chiave.

Valutazione della capacità di risposta agli incidenti (Incident Response Readiness)

Un aspetto spesso trascurato ma importante in un Security Assessment è la valutazione della prontezza operativa del team IT e del SOC (Security Operations Center) in caso di incidente. Questa analisi verifica:

  • l’esistenza e l’efficacia del piano di incident response
  • la chiarezza dei ruoli e delle responsabilità in caso di compromissione
  • la disponibilità di strumenti per il monitoraggio in tempo reale (es. SIEM, EDR)
  • la capacità di eseguire rapidamente operazioni di contenimento, isolamento e ripristino
  • la gestione delle comunicazioni interne ed esterne in caso di crisi

Un’organizzazione può avere ottime difese, ma se non è in grado di reagire rapidamente, il danno può comunque essere significativo. Valutare questi aspetti in anticipo permette di individuare lacune procedurali e migliorare la resilienza operativa complessiva.

Valutazione della sicurezza nella supply chain e nei fornitori esterni

Le vulnerabilità non risiedono solo all’interno di un’impresa, ma spesso si propagano attraverso fornitori, partner tecnologici o servizi in outsourcing. Un Security Assessment avanzato include l’analisi del rischio legato alla supply chain, focalizzandosi su:

  • gestione degli accessi per il personale esterno (VPN, credenziali condivise, accessi temporanei)
  • policy di sicurezza dei fornitori (audit, certificazioni, SLA di sicurezza)
  • protezione dei canali di integrazione (API, scambio file, tunnel crittografati)
  • dipendenze da software di terze parti (es. librerie open source, plugin, moduli esterni)
  • rischio di attacco alla catena di fornitura (supply chain attack), come avvenuto in casi noti

Questa valutazione consente di monitorare e ridurre i rischi estesi all’intero ecosistema digitale, creando policy e controlli che garantiscano un livello di sicurezza omogeneo anche al di fuori del perimetro aziendale.

Report CLUSIT 2025: crescita degli attacchi basati su vulnerabilità

Nel 2024, gli attacchi che hanno sfruttato vulnerabilità note o zero-day sono aumentati del 90% rispetto all’anno precedente e hanno rappresentato il 19% del totale degli incidenti informatici in Italia. Un incremento sottolinea la necessità di passare da semplici scansioni periodiche a una gestione continua e contestualizzata delle vulnerabilità.​

La vulnerabilità del settore manifatturiero

Il settore manifatturiero italiano ha subito un impatto significativo, con circa un quarto degli attacchi globali in questo settore che hanno colpito aziende italiane. Questo dato evidenzia la vulnerabilità di uno dei settori chiave dell’economia nazionale.​

La necessità di un approccio proattivo

Il report evidenzia che molte aziende italiane, in particolare le PMI, non dispongono di personale dedicato alla cybersecurity (CISO) e mancano di procedure formalizzate per la gestione degli incident. Solo il 22% delle aziende ha una procedura formalizzata per la gestione degli incident informatici, e solo il 17% dei dipendenti nelle PMI ha ricevuto una formazione certificata in cybersecurity.​

VA e integrazione con il Security Assessment

Questi dati sottolineano ancora una volta l’importanza di integrare il Vulnerability Assessment all’interno di un Security Assessment più ampio, che consideri non solo le vulnerabilità tecniche ma anche i processi organizzativi, la formazione del personale e la capacità di risposta agli incident.

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