Gestione degli automezzi aziendali: come avere una flotta sempre al top
Gestire una flotta di automezzi aziendali è un’attività complessa, ma con i giusti accorgimenti, è possibile ottimizzare ogni aspetto, ridurre i costi e aumentare l’efficienza complessiva.
In questo articolo, offriremo alcuni consigli per la gestione degli automezzi in azienda: dalla scelta del veicolo giusto all’importanza della manutenzione preventiva, dal monitoraggio dei consumi di carburante all’analisi del comportamento dei conducenti tramite l’uso di sistemi di telemetria.
In questo articolo
Effettuare correttamente la scelta dei veicoli
La scelta del veicolo corretto è un aspetto fondamentale e optare per veicoli che rispondano alle specifiche esigenze della vostra attività, può fare la differenza sul lungo termine.
Tipologia e destinazione d’uso del veicolo
Il veicolo che volete acquistare è adatto al tipo di lavoro che deve svolgere ed è funzionale per chi lo utilizzerà? Un mezzo, ad esempio, troppo piccolo o troppo grande, quindi non calibrato per i carichi che dovrà trasportare, può rivelarsi poco funzionale. È fondamentale capire le necessità sia dell’azienda che dei driver in fase di ricerca veicoli.
Secondo il Rapporto ANIASA 2024, nel 2023 le immatricolazioni di veicoli in Italia hanno registrato una crescita significativa, con un aumento del 19% rispetto all’anno precedente. Con il mercato in ripresa, anche la disponibilità di modelli tra cui scegliere è maggiore, offrendo più opzioni ai fleet manager.
Prediligere veicoli efficienti nei consumi e scegliere la corretta tipologia d’alimentazione
Scegliere veicoli con l’alimentazione più indicata in base all’utilizzo e con un buon rapporto km/litro, che siano adatti alle percorrenze annuali degli autisti.
Veicoli più efficienti riducono i costi relativi al carburante sul lungo termine, e secondo i dati forniti da una ricerca di settore, il 48% dei fleet manager intervistati ha già inserito veicoli elettrici nel proprio parco mezzi e il 34% prevede di incrementare le auto ad alimentazione elettrica delle proprie flotte nei prossimi 3-5 anni.
Questa propensione verso veicoli più efficienti e sostenibili è supportata anche da incentivi fiscali e agevolazioni (il governo italiano ha stanziato 8,7 miliardi di euro fino al 2030 per promuovere tecnologie a basse emissioni). Nel 2023, le immatricolazioni di vetture full electric in Italia sono state pari al 4% del totale, sostenute soprattutto dal canale del noleggio. Un dato significativo se paragonato ad alcuni dei principali mercati europei, dove la crescita è stata più lenta (Germania e Regno Unito).
Sempre il report ANIASA 2024 ha evidenziato come anche la formula del noleggio a lungo termine stia assumendo un ruolo fondamentale nella transizione tecnologica ed ambientale: ad oggi supporta oltre 90.000 aziende nel rinnovo del proprio parco auto e nell’adozione di veicoli a zero emissioni (Rapporto_2024_LR).
Nel caso di noleggio a medio/lungo termine di auto aziendali, inoltre, tutti i costi di manutenzione, che includono gli interventi programmati e in alcuni casi anche gli interventi straordinari, sono già inclusi nella rata mensile, scongiurando spese inaspettate.
Priorità all’affidabilità e attenzione alla manutenzione: perchè scegliere veicoli di marchi noti
I veicoli di marche riconosciute per la loro affidabilità possono ridurre i tempi di fermo veicolo e i costi di manutenzione, grazie alla diffusione capillare delle officine autorizzate e all’adozione di programmi di manutenzione preventiva, essenziale per mantenere la flotta sempre al massimo dell’operatività.
Per la manutenzione dei mezzi è importante poter contare su:
- Programmazione regolare: stabilire una routine di controlli e manutenzioni programmate basati sui chilometri percorsi o sugli anni di vita del veicolo.
- Utilizzo di software gestionali: un software per la gestione degli automezzi può aiutare sia a monitorare che a programmare la manutenzione in modo efficiente, oltre ad essere dotato di molte altre funzioni specifiche per il fleet management.
Effettuare un’analisi completa del TCO (Total Cost of Ownership)
Cos’è il Total Cost of Ownership (TCO) di un’auto?
Il Total Cost of Ownership (TCO), o costo totale di proprietà, è la somma dei costi associati all’utilizzo di un veicolo durante il suo intero ciclo di vita. L’analisi include non solo il prezzo d’acquisto, ma anche tutte le spese operative e di mantenimento, come carburante, assicurazione, manutenzione, tasse e svalutazione.
Il TCO sta acquisendo un’importanza sempre più elevata poiché permette di valutare diverse opzioni di acquisto e gestione, come il noleggio a lungo termine o l’acquisto di veicoli con alimentazioni alternative, come l’elettrico o l’ibrido plug-in, per analizzare quale sia la formula più conveniente e vantaggiosa a lungo termine.
I parametri che incidono sul Total Cost of Ownership (TCO)
Quali sono i diversi parametri che influenzano il Total Cost of Ownership di un’auto?
- Prezzo di listino dell’auto (o canone di noleggio): voce di spesa iniziale, la più tangibile ed immediata. È il costo d’acquisto del veicolo o il canone mensile nel caso del noleggio a lungo termine.
- Incentivi e bonus: gli incentivi statali possono ridurre in modo apprezzabile il prezzo di listino dell’auto, rendendo più conveniente l’acquisto di veicoli ecologici, come gli elettrici o gli ibridi plug-in (almeno nel momento in cui scriviamo).
- Costi operativi: sono tutte le spese necessarie per mantenere l’auto funzionante come carburante, assicurazione, tassa di proprietà (bollo), cambi gomme stagionali, manutenzione ordinaria e straordinaria, eventuali multe.
- Costi di gestione: il costo del personale dedicato alla gestione del parco auto, che rappresenta un costo fisso, così come il costo della piattaforma software per il fleet management.
- Svalutazione del veicolo: con il tempo e l’usura, i veicoli si svalutano. Il valore residuo del veicolo può essere previsto e calcolato da specialisti del settore. Ad esempio, una vettura acquistata a 30.000 euro, dopo tre anni, potrebbe avere un prezzo di mercato di circa 18.000 euro. La differenza di 12.000 euro rappresenta un costo reale per il proprietario in fase di rivendita nel mercato dell’usato.
Considerare questi parametri consente di avere una visione chiara e completa dei costi per il possesso di un veicolo, aiutando a compiere scelte più informate e quindi più vantaggiose.
Monitorare i consumi di carburante
Il consumo di carburante da sempre rappresenta una delle voci di costo più alte nella gestione delle flotte aziendali. Monitorarlo e ottimizzarlo scrupolosamente, soprattutto in flotte di dimensioni importanti, può portare a notevoli risparmi.
Ecco come fare:
- Registrazione dei consumi: tenere traccia dei consumi di carburante di ogni veicolo per individuare anomalie.
- Analisi dei dati: utilizzare strumenti di analisi per identificare i comportamenti di consumo (dove e quando vengono effettuati i rifornimenti) e adottare, quando possibile, misure correttive.
- Sessioni formative per i conducenti: il consumo di carburante è fortemente correlato allo stile di guida del driver. Formare gli autisti sulle tecniche di guida più efficienti, può contribuire a ridurre i consumi e in alcuni casi può essere utile attivare programmi di incentivazione per premiare i conducenti che dimostrano comportamenti virtuosi.
Utilizzare sistemi di telemetria per il monitoraggio dei mezzi aziendali
I sistemi di telemetria rappresentano una risorsa preziosa per la gestione delle flotte aziendali. Grazie alla tecnologia, è possibile ottenere dati in real time sui veicoli, per una gestione più efficiente.
Esempi di sistemi dove viene utilizzata la telemetria:
- Monitoraggio GPS: rileva la posizione dei veicoli in tempo reale per ottimizzare i percorsi e migliorare la logistica.
- Diagnostica remota: attiva notifiche e avvisi su eventuali problemi meccanici prima che si trasformino in guasti gravi.
- Raccolta e analisi dei dati: elabora i dati raccolti dai sistemi a bordo degli automezzi, con l’obiettivo di prendere decisioni informate e migliorare continuamente i processi relativi alla flotta.
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